Prosegue anche a febbraio 2023 il rallentamento dell’inflazione iniziato lo scorso dicembre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), infatti, registra un aumento del 9,1% su base annua, contro il +10% di gennaio, il +11,6% di dicembre e il +11,8% di novembre. Indubbiamente una buona notizia. Nessun entusiasmo, però. I problemi delle famiglie, infatti, non solo non sono risolti, ma continuano ad aggravarsi. Minore inflazione, infatti, vuol dire che i prezzi, pur avendo raggiunto livelli già stellari, continuano lo stesso a salire, anche se meno di prima, con una dinamica attenuata. Il costo della vita, insomma, cresce ancora e sempre più, pur se ad un ritmo inferiore. Non per niente a febbraio 2023 l’inflazione sale dello 0,2% su base mensile.
Per una coppia con due figli, l’inflazione al 9,1% significa una stangata pari a 2828 euro su base annua, di cui 1015 solo per mangiare e bere, 1063 euro per il cosiddetto carrello della spesa, ossia per i Beni alimentari, per la cura della casa e della persona. Per una coppia con 1 figlio, la spesa aggiuntiva è pari a 2608 euro, 916 per cibo e bevande. In media per una famiglia il rincaro è di 2199 euro, 744 per prodotti alimentari e bevande analcoliche.
Il raffreddamento dei prezzi si deve in primo luogo all’effetto gas, ossia al calo sui mercati internazionali del prezzo del gas, che a catena ha prodotto effetti positivi sui Beni energetici, sia regolamentati (tariffe per l’energia elettrica e il gas del mercato tutelato) che non regolamentati (luce e gas del mercato libero e i carburanti per gli autoveicoli).
Anche in Lombardia si assiste a un ridimensionamento dell’inflazione tendenziale, ossia annua: +11,2% a novembre, +11% a dicembre, +9,9% a gennaio, +9% a febbraio. Non tutte le divisioni di spesa, però, sono in flessione. I prodotti alimentari e le bevande analcoliche, con un rialzo del 12,2%, segnano un record (era +11,8% a gennaio, +12,1% a novembre e dicembre). Un dato preoccupante considerato che cibo e bevande sono le tipiche spese obbligate, alle quali nessuno può rinunciare. In termini di spesa aggiuntiva, il +12,2% significa che mediamente in Lombardia una famiglia spende, su base annua, 698 euro in più soltanto per mangiare e bere.
Per quanto riguarda le città lombarde (cfr. tabella), l’inflazione tendenziale di febbraio varia dal +9,9% di Milano, ben superiore al +9,1% nazionale (anche se non così alta come a Genova che con +11% detiene il record), al +7,9% di Bergamo, la città lombarda più virtuosa e sesta città meno rincarata d’Italia (al primo posto Potenza con +6,5%).
Milano non solo è in testa alla classifica delle città lombarde con la maggiore spesa supplementare, ma con un aggravio pari a +2688 euro è in testa anche alla graduatoria nazionale per quanto riguarda la famiglia media, passando in seconda posizione, dopo Bolzano, soltanto per quanto riguarda gli esborsi delle famiglie con 3 persone: +3213 euro contro i 3261 di chi abita a Bolzano. Un primato non certo invidiabile.
La Medaglia d’argento per la top ten lombarda spetta a Varese, dove l’inflazione del 9,4% determina una spesa aggiuntiva pari a 2479 euro su base annua per una famiglia tipo, importo che sale a 2977 euro per un nucleo di 3 componenti.
Sul gradino più basso del podio Mantova, dove il rialzo dei prezzi del 9,7% genera un incremento di spesa annuo pari mediamente a 2462 euro a famiglia, che diventa pari a +2977, come Varese, per una famiglia di 3 persone.
Al quarto posto Brescia, +8,9%, con un salasso medio pari a 2347 euro, 2819 per un nucleo di 3 membri.
Seguono Lecco (+9%, +2285 e +2762 euro), Como (+8,6%, +2268 e +2724 euro), al settimo posto Lodi (+8,9%, +2259 e +2731 euro), poi Pavia (+8,4%, +2215 e +2661 euro), Cremona (+8,3%, +2189 e +2629 euro). Chiude la classifica Bergamo, dove per colpa dell’inflazione al 7,9% il costo della vita aumenta mediamente di 2083 euro a famiglia, 2502 euro per 3 componenti.
Ora bisogna sperare che l’inflazione prosegua nella sua discesa con un ritmo ancora maggiore. Un andamento che sarà possibile se gli sconti sulle bollette (riduzione dell’Iva sul gas al 5%, azzeramento degli oneri di sistema di luce e gas), rinnovati nell’ultima Legge di Bilancio fino al 31 marzo, verranno prorogati e sempre che non ci siano peggioramenti sul fronte degli effetti legati alla guerra in Ucraina.
Tabella: Top ten delle città più rincarate della Lombardia in termini di spesa aggiuntiva annua
N. | Territorio | Rincaro annuo
per famiglia media (in euro) |
Rincaro annuo
per famiglia di 3 persone (in euro) |
Inflazione
annua di febbraio |
1 | Milano | 2688 | 3213 | 9,9 |
2 | Varese | 2479 | 2977 | 9,4 |
3 | Mantova | 2462 | 2977 | 9,7 |
4 | Brescia | 2347 | 2819 | 8,9 |
LOMBARDIA | 2339 | 2816 | 9 | |
5 | Lecco | 2285 | 2762 | 9 |
6 | Como | 2268 | 2724 | 8,6 |
7 | Lodi | 2259 | 2731 | 8,9 |
8 | Pavia | 2215 | 2661 | 8,4 |
9 | Cremona | 2189 | 2629 | 8,3 |
10 | Bergamo | 2083 | 2502 | 7,9 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Articolo realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico D.M. 10.08.2020