Non si arresta la corsa dei prezzi della pasta che stanno salendo ininterrottamente da giugno 2021 e che, da allora a marzo 2023, sono rincarati del 37%. Significa che in media una famiglia sta spendendo 52 euro in più all’anno, considerando la pasta e i preparati di pasta (ravioli e tortellini).
Insomma, il cibo che, insieme alla pizza, è il simbolo del made in Italy e della dieta mediterranea, costa troppo. Se nell’estate del 2021 i rialzi erano giustificati da una cattiva produzione in Canada, il primo produttore al mondo di frumento duro (quello con cui si fa la pasta), da cui importiamo molto, e se successivamente si è innescato il caro energia, ora queste ragioni sono venute meno.
Secondo i dati Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare, se nel 2021 il Canada (tabella n. 2) ha avuto una riduzione del raccolto del 53,8% rispetto al 2020, passando da 6,6 milioni di tonnellate a 3, nel 2022 la produzione è salita del 79,1% nel confronto con il 2021, attestandosi a 5,1 milioni di tonnellate. Anche gli Stati Uniti, dopo il crollo del 2021, -46,1%, nel 2022 hanno recuperato con un ragguardevole +71,7%.
L’aumento della produzione ha avuto effetti positivi sui prezzi dei mercati all’ingrosso. Dopo il record toccato per i Paesi extra Ue nell’aprile del 2022, quando il frumento duro si comperava a 642,50 euro a tonnellata, i listini sono scesi di mese in mese e ad aprile 2023 si è arrivati a 421,42 euro (quello italiano è a 364,50 euro). Non sono i prezzi che si avevano nel giugno del 2021, prima dello scoppio della crisi, ma da aprile 2022 ad oggi il costo del frumento italiano è diminuito del 28,3%, mentre quello extra Ue è precipitato addirittura del 34,4%.
Anche le bollette di luce e gas si sono ridimensionate rispetto ai record registrati nell’agosto 2022, pur essendo sempre peggiori rispetto al 2020, ossia al periodo pre-crisi.
Insomma, non si è ancora alla normalità, ma il punto è che questi minori costi delle imprese, sia per la materia prima che per l’energia, non si sono ancora trasferiti sui consumatori finali e a marzo 2023, ultimo dato disponibile, la pasta è rincarata dell’1,3% in un solo mese.
Per questo il ministro delle Imprese e del made in Italy ha dato mandato al Garante per la sorveglianza dei prezzi di convocare la Commissione di allerta rapida per analizzare la dinamica del prezzo della pasta. È la prima riunione della commissione creata con il decreto trasparenza. Attendiamo risposte.
Tabella n. 1: Variazione dei prezzi della pasta (secca e fresca)
Rincari marzo 2023
su febbraio 2023 |
Rincari marzo 2023
su marzo 2022 |
Rincari marzo 2023
su giugno 2021 |
|
PASTA (secca e fresca) | +1,3 | +18,2 | +37 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Tabella n. 2: Produzione frumento duro (in milioni di tonnellate)
Produzione | 2020 | 2021 | 2022 | Variazione
2021/20 |
Variazione
2022/21 |
Canada | 6,6 | 3 | 5,1 | -53,8 | +79,1 |
Usa | 1,9 | 1 | 1,7 | -46,1 | +71,7 |
Italia | 3,8 | 4 | 3,7 | +4,6 | -9,2 |
Ue | 7,3 | 8 | 7,1 | +9,2 | -11,4 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Ismea
Tabella n. 3: Variazione percentuale prezzo frumento duro
Frumento duro Fino nazionale | Frumento duro extra UE | Frumento duro UE | |
Rincari da aprile 2022
ad aprile 2023 |
-28,3 | -34,4 | -28,5 |
Rincari da aprile 2023
a marzo 2023 |
-6,3 | -3,5 | -9,0 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Ismea
Tabella n. 4: prezzo frumento duro (euro a tonnellata)
Prezzo in euro a tonnellata | Frumento duro Fino nazionale | Frumento duro extra UE | Frumento duro UE |
giu-21 | 276,62 | 312,88 | 287,50 |
lug-21 | 307,20 | 372,14 | 295,00 |
ago-21 | 369,44 | 442,50 | 305,00 |
set-21 | 460,97 | 573,50 | 522,50 |
ott-21 | 504,90 | 612,78 | 535,00 |
nov-21 | 518,58 | 620,00 | 537,50 |
dic-21 | 508,00 | 620,00 | 537,50 |
gen-22 | 516,92 | 631,88 | 548,44 |
feb-22 | 505,31 | 636,25 | 553,75 |
mar-22 | 502,02 | 639,00 | 561,75 |
apr-22 | 508,50 | 642,50 | 560,00 |
mag-22 | 512,16 | 594,38 | 560,00 |
giu-22 | 517,92 | 600,00 | 570,00 |
lug-22 | 489,49 | 567,81 | 540,00 |
ago-22 | 489,59 | 558,75 | 540,00 |
set-22 | 459,65 | 524,00 | 502,25 |
ott-22 | 474,14 | 510,63 | 498,75 |
nov-22 | 473,62 | 516,25 | 502,50 |
dic-22 | 458,69 | 514,00 | 492,25 |
gen-23 | 449,86 | 508,75 | 490,00 |
feb-23 | 402,30 | 453,13 | 455,00 |
mar-23 | 389,17 | 436,91 | 440,00 |
apr-23 | 364,50 | 421,42 | 400,42 |
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Ismea
Articolo realizzato nell’ambito del Programma generale di intervento della Regione Lombardia con l’utilizzo dei fondi del Ministero dello sviluppo economico D.M. 10.08.2020