Nel 2020, per via della crisi legata alla pandemia, nonostante il massiccio sostegno delle misure anti-crisi, il reddito delle famiglie è diminuito rispetto al 2019 del 2,8% (-32 miliardi), la spesa per consumi finali delle famiglie si è contratta del 10,9%. E’ quanto riportato dall’Istat nel report sui conti nazionali per settore istituzionale.

Il potere d’acquisto, ossia il reddito disponibile espresso in termini reali, è diminuito del 2,6%, interrompendo la dinamica positiva in atto dal 2014.

Il crollo dei consumi, pari a 116 miliardi, è il peggiore di sempre, ossia dall’inizio delle serie storiche iniziate nel 1995. Questa consistente flessione dei consumi delle famiglie (-10,9%), essendo comunque maggiore rispetto alla caduta del reddito (-2,8%), ha determinato un deciso incremento della quota di reddito destinata al risparmio, che passa dall’8,2% del 2019 al 15,8% del 2020. Insomma, le famiglie sono in crisi, ma potrebbero spendere di più se avessero più fiducia nel futuro e se potessero riaprire tutti gli esercizi, i servizi e le attività ora chiuse.

Articolo realizzato con fondi del Ministero sviluppo economico. Riparto 2020