DOMANDE FREQUENTI
D. Che cosa significano i marchi DOP, IGP e STG
?
R. DOP – DENOMINAZIONE DI ORIGINE PROTETTA
Detto marchio viene assegnato dalla Commissione UE. Per ottenerlo
il prodotto deve avere particolari qualità e caratteristiche
dovute esclusivamente ad una circoscritta e ben delimitata
zona di produzione. Il consumatore ha così una garanzia
di Legge sull’origine del prodotto e sul sistema di
controllo
IGP – INDICAZIONE GEOGRAFICA TIPICA
Anche questo marchio è una qualifica europea ma per
ottenerlo basta una sola caratteristica distinzione. Ad esempio
la zona di lavorazione potrebbe determinare la qualità
del prodotto, ma la materia prima usata potrebbe anche provenire
dall’estero
STG – SPECIALITA’ TRADIZIONALE GARANTITA
Anche questo marchio viene assegnato dalla Commissione UE.
Viene assegnato per caratteristiche specifiche di un prodotto
che lo distinguono in maniera netta da altri analoghi. Non
c’è in questo caso un riferimento alla zona di
produzione e possono essere preparati ovunque in Europa seguendo
un disciplinare di produzione
D. Quali sono i prodotti DOP lombardia ?
R. La Lombardia ha ben 17 prodotti dop:
FORMAGGI: bitto, formai de mut dell’alta val brembana,
gorgonzola, grana padano, parmigiano reggiano, provolone valpadana,
quartirolo lombardo, taleggio, Valtellina Casera e, in protezione
transitoria, Formaggella del Luinese e Salva Cremasco
CARNI E SALUMI: salame Brianza, salame Varzi, salamini italiani
alla cacciatora e, in protezione transitoria, il gran suino
padano
GRASSI: olio extra vergine di oliva Garda, olio extra vergine
d’oliva Laghi Lombardi
D. Quali sono i prodotti IGP lombardi ?
R. La Lombardia ha 9 prodotti igp:
CARNI E SALUMI: bresaola della Valtellina, cotechino Modena,
mortadella Bologna, zampone Modena, salame d’oca di
Mortasa, salame Cremona
FRUTTA: pera mantovana e, in protezione transitoria, mela
di Valtellina e melone mantovano
D. Che cosa sono i prodotti agroalimentari tradizionali?
R. Sono tutte quelle produzioni che rispondono a specifici
criteri di tradizionalità stabiliti dal D.M. 8 settembre
1999 n. 350 le cui metodiche di lavorazione, conservazione
e stagionatura risultano consolidate nel tempo. La Regione
Lombardia ha predisposto un elenco di prodotti che viene aggiornato
periodicamente.
D. Quanti sono i prodotti agroalimentari tradizionali
lombardi ?
R. Attualmente sono 234. L’ultima revisione dell’elenco
è stata effettuata dalla Regione Lombardia con decreto
n. 3641 del 16.04.2009. Solo per citarne alcuni: ciccioli,
luganega, mortadella di fegato, sanguinaccio, branzi, crescenza,
latteria, pannerone, burro, zucca, pizzoccheri della Valtellina,
riso, torrone di Cremona, panettone di Milano.
D. Che cosa sono i prodotti “biologici”
?
R. I prodotti biologici si distinguono da quelli convenzionali
perché hanno regole più severe di coltivazione
o di allevamento. L’agricoltura biologica permette di
ottenere produzioni nel rispetto dell’ambiente, del
benessere animale e tutela la fertilità del suolo,
le risorse non rinnovabili e la biodiversità agricola
naturale. E’ escluso l’uso di OGM. Sull’etichetta
può esserci la dicitura “prodotto biologico”
solo per prodotti con un contenuto di ingredienti biologici
superiore al 95%. Dal 1 luglio 2010 diventerà obbligatorio
l’uso del marchio biologico europeo in etichetta.
D. In quali siti si possono trovare informazioni
e approfondimenti in materia di alimentazione e qualità
dei prodotti ?
R. Tra i tanti segnaliamo i seguenti:
- www.buonalombardia.it : il sito della
Regione Lombardia
- www.politicheagricole.it : il sito
del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
- www.agricolturaitalianaonline.gov.it
: la rivista telematica a cura del Ministero delle Politiche
Agricole Alimentari e Forestali
Siti di consorzi di tutela:
- Bitto e Valtellina Casera: www.ctcb.it
- Formai de Mut dell’Alta Val Brembana: www.formaidemut.info
- Gorgonzola: www.gorgonzola.com
- Grana Padano: www.granapadano.com
- Parmigiano Reggiano: www.parmigiano-reggiano.it
- Provolone valpadana: www.provolonevalpadana.it
- Quartirolo lombardo: www.quartirolo.com
- Taleggio: www.taleggio.it
- Salva Cremasco: www.salvacremasco.com
- Bresaola della Valtellina: www.bresaoladellavaltellina.com
- Mortadella Bologna: www.mortadellabologna.com
- Salame Varzi: www.consorziodituteladelsalamedivarzi.it
- Salamini italiani alla Cacciatora: www.salamecacciatore.it
- Salame Cremona: www.salamecremona.it
- Gran Suino Padano: www.gransuinopadano.com
- Olio extra vergine d’oliva Garda: www.oliogardadop.it
- Melone Mantovano: www.melonemantovano.it
Siti di Associazioni Produttori Biologici:
- Associazione per l’Agricoltura Biodinamica: www.rudolfsteiner.it
- Associazione Italiana Agricoltura Biologica: www.aiab.it
- Associazione Lombarda degli Agricoltori Biologici (ALABIO)
“La Buona Terra”: www.labuonaterra.it
D. Che differenze di qualità ci sono tra
i diversi di tipi di latte confezionato?
R. Poiché il latte crudo si deteriora rapidamente
prima di essere messo in vendita viene riscaldato a temperature
più o meno elevate. Le differenze di temperatura e
di tempi di riscaldamento determinano la qualità del
latte confezionato. Il “latte fresco pastorizzato di
alta qualità” è quello più qualitativo
perché più degli altri conserva le caratteristiche
del latte crudo. La verifica della qualità e della
freschezza avviene misurando la presenza delle “sieroproteine”:
il latte “fresco pastorizzato di alta qualità”
deve avere per Legge almeno il 15,5% di sieroproteine ed il
latte “fresco pastorizzato” almeno il 14%
D. Come si riconosce la qualità del burro
?
R. Il burro più fresco e qualitativo è quello
di panna centrifugata ovvero di crema tolta subito dal latte
tramite centrifugazione. Il burro di sola panna o crema di
latte è chiamato “burro tradizionale”
D. Che differenza c’è tra le uova
fresche e le uova extra fresche ?
R. La dicitura “extra fresche” è ammessa
sulle confezioni in cui è indicata la data di deposizione
dell’uovo (cioè il giorno in cui la gallina ha
fatto l’uovo) ed il termine di 9 giorni da tale data,
trascorsi i quali l’uovo non è considerato più
extra fresco, ma soltanto fresco (cat. A)
D. Come faccio a sapere se le uova che sto acquistando
sono italiane?
R. Sulle uova italiane è stampigliata la sigla IT.
Inoltre è obbligatorio apporre sia sugli imballaggi
sia sulle uova il codice distintivo del produttore che è
rilasciato dalla ASL competente per territorio.
D. Come faccio a sapere da che tipo di allevamento
provengono le uova che sto acquistando?
R. Ci sono specifiche sigle stampigliate sull’uovo
che ci permettono di capire da che tipo di allevamento proviene.
Se la sigla è 1IT significa che l’uovo proviene
da un allevamento italiano all’aperto mentre 2IT indica
l’allevamento a terra, 3IT in gabbia e OIT allevamento
biologico.
D. Se acquisto le uova imballate e non riesco
a leggere la sigla sull’uovo?
R. Sulla confezione deve comparire la dicitura per esteso
“uova da allevamento all’aperto”, “uova
da allevamento a terra”, “uova da allevamento
in gabbie” o “uova da allevamento biologico”.
D. Che cosa vuol dire confettura “extra”
?
R. La confettura per essere “extra” deve contenere
almeno il 45% di frutta. La confettura semplice, invece, almeno
il 35%
D. La marmellata e la confettura sono la stessa
cosa ?
R. Il termine “marmellata” è riservato
solo agli agrumi: può essere fatta con succo e scorze
oppure anche con polpa e deve contenere almeno il 20% di frutta.
D. E’ vero che dal codice a barre di un
prodotto alimentare è possibile identificare il paese
di provenienza ?
R. I primi numeri del codice a barre identificano il paese
dove ha la sede legale il proprietario del marchio.
Ciò non significa però che necessariamente il
codice di un prodotto alimentare indichi il paese dove è
stato “fabbricato” quel prodotto o dal quale provengono
le materie prime.
D. Qual è il prefisso del codice a barre che
indica l’Italia ?
R. E’ 80.
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